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Area BES

Con la sigla BES si fa riferimento ai Bisogni Educativi Speciali portati da tutti quegli alunni che presentano disturbi nell’apprendimento richiedenti interventi individualizzati, non obbligatoriamente supportati da una diagnosi medica e/o psicologica, ma comunque riferiti a situazioni di difficoltà tali da far prefigurare un intervento mirato e personalizzato.
Il panorama dei bisogni è molto ampio, non si riferisce solo a cause specifiche, si può trattare, oltre che di disabilità, di svantaggio sociale e culturale, di disturbi specifici di apprendimento e/o di disturbi evolutivi specifici, di difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana in soggetti appartenenti a culture diverse.

Si tratta, dunque, di tutti gli alunni che vivono una situazione particolare, che li ostacola o li rallenta nei processi di apprendimento che dovrebbero svolgersi nei vari contesti. La situazione negativa può essere a livello organico, biologico, oppure familiare, sociale, ambientale, contestuale o una combinazioni di queste.

A tal proposito si possono individuare, nella più ampia definizione di BES, tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità (tutelata dalla legge 104/1992); quella dei disturbi evolutivi specifici (tutelata dalla legge 170/2010) e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.

Con la C.M. 8/2013 e le successive note di chiarimento il Ministero, nella logica di una scuola sempre più inclusiva, ha inteso prospettare un ampliamento delle sfere di intervento in favore di tutti gli alunni che, per cause diverse e per periodi anche temporanei, presentino difficoltà tali da condizionarne negativamente il percorso di sviluppo e di apprendimento esponendoli al rischio di fallimento.